Onorevoli Colleghi! - Il nostro sistema energetico ha bisogno di adeguarsi rapidamente a quanto sta avvenendo nella maggior parte degli altri Paesi industrializzati, dove le fonti energetiche rinnovabili stanno vivendo una stagione di grande sviluppo, con un peso sempre più rilevante nella bilancia energetica. Gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione tecnologica e la diffusione e la sperimentazione in diversi Paesi hanno permesso di realizzare una crescita di potenza e di efficienza degli impianti che fino a poco tempo fa era difficilmente immaginabile. L'eolico è oggi la fonte energetica con il maggiore tasso di crescita a livello mondiale, con una crescita annua pari al 40 per cento, mentre la superficie di pannelli solari è più che decuplicata in dieci anni. L'Europa sta svolgendo un ruolo da capofila in questo processo, con obiettivi chiari e ambiziosi da parte dell'Unione europea, ma anche con risultati straordinari nei Paesi che con più forza hanno creduto e investito nelle nuove fonti energetiche pulite, che hanno visto negli ultimi anni la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro all'interno di un sistema industriale all'avanguardia.
Nelle proiezioni dell'International Energy Agency le fonti rinnovabili possono arrivare a soddisfare il 20 per cento della domanda di elettricità mondiale nel 2020 e il 50 per cento di energia primaria nel 2050. Il binomio ricerca e sviluppo, la forte spinta industriale e la crescente diffusione hanno consentito di realizzare progressi straordinari, rendendo le tecnologie sempre più competitive, e di aprire una vera e propria nuova fase nella produzione energetica mondiale che porti a sostituire le fonti fossili.
Il nostro Paese, purtroppo, è piuttosto indietro e ha bisogno di avviare una significativa azione di recupero - soprattutto sul piano degli investimenti - rispetto alle fonti energetiche pulite. Considerando la produzione energetica complessiva,